-... e un giorno Dino mi disse : "tu sei una scrittrice" di Maria Edlin Paolone
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il caso letterario Con l'uscita del romanzo Hic sunt leones (diario di un pongista) per i tipi della Gallo & Calzati , si avvera la profezia dell'illustre autore su Antonella Sicoli. Un prezioso carteggio testimonia del loro lungo rapporto di amicizia, collaborazione, amore a distanza.L'inizio è di quelli da film: la timida ragazza, orafa di professione, che scrive al grande Maestro per manifestargli ammirazione, gratitudine e stupita della sua stessa audacia una sorta di involuto sentimento d'affetto; lui che, inaspettatamente, risponde: un bigliettino cortese e freddo quanto basta, eppure è già un segnale, che lei non esita a cogliere.Comincia così, alla fine degli anni `80, il lungo rapporto di amicizia e collaborazione a distanza tra Antonella Sicoli e Gesualdo Bufalino: un fatale incontro d'affinità elettive tra la giovane orafa fiorentina e l'attempato poeta siciliano, sfociato in otto preziosi anni di intenso scambio intellettuale e creativo, ma anche sentimentale e emotivo, per lettera e per telefono. Solo la tragica morte di lui, nel 1996, in un incidente d'auto, potrà recidere quel legame altrimenti invincibile perché governato da misteriose, indecifrabili leggi del destino.Le epistole, dopo quell' incerto avvio, si susseguono con un'intensità crescente, in un gioco di reciproca seduzione letteraria, finché il Maestro non ha più dubbi, e così le scrive: |
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"Ragazza, apri bene le orecchie: c'è in te, ascolta, una scrittrice. Lo sospettavo per via di certe immagini fulminee e nuove, per il tuo dono di sposare strazio e sorriso. Ti manca il mestiere, come no, il freno, il rigore. E forse, col lavoro che fai e che inevitabilmente ti sequestra, non ce la farai a imparare. Però... Però sei giovane ancora e... peccato, non solo per le mille altre ragioni che sai personali ed egoistiche, peccato non poterti essere vicino, guidarti; consigliarti; spingerti in questa tua vocazione rimossa!..-" |
E invece a modo suo sia pure da lontano Bufalino prenderà la Sicoli sotto la sua ala protettrice e ne diventerà il mentore, consigliandola, istruendola sulle tecniche della scrittura, guidandola nelle letture: "Quando poi avrò tempo (è un lavoro lungo) ti farò la lista delle letture. Per ora ti dico di leggere Emily Dickinson, Marina Cvetaeva, Anna Achmatova e la Mansfield, la Wolf: tutte donne, sì: domani è la festa della donna..." In due occasioni la devota allieva si vede recapitare a casa scatoloni di libri: dentro, Proust, Flaubert, Stendhal, Tolstoj. "Fino ad allora avevo letto molto, ma male racconta la scrittrice. Mi ero formata in tempi fortemente politicizzati, in cui anche le scelte culturali dovevano essere militanti'. Dunque, Marquez e non Borges, gli Inti Illimani e non Beethoven. Pregiudizi, ovviamente, che sono riuscita a superare grazie a Dino. |
Ben presto l'illustre scrittore decide di mettere alla prova la sua amica-discepola, proponendole di comporre un libro a quattro mani."..ti desidero complice, te l'ho già detto, in quel mio progetto di libro... Come, non so ancora... Un punto fermo può intanto essere questo: un personaggio femminile che lavori l'oro e ne parli come tu ne parli..." La Sicoli accetta e-su indicazione del Maestro -elabora il racconto L'armilla scita. Una prima stesura ottiene questo giudizio, severo e vibrante: "... dopo il primo tumultuoso impatto, ecco, a occhi lucidi di emozione ma con la mente lucida del giudice, cosa ne penso: 1) stoffa di scrittrice, senso della musica del periodo, capacità dell'immagine abbagliante. 2) Mille difetti Da correggere con pazienza, ostinazione, rigore. Proponendoti di scrivere 100 pagine perfette, in un tempo che può andare da 3 a 1O anni. |
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