Il Cotone la storia   pag. II

In questo periodo 1917 Padre Giustino Senni , francescano, fu nominato parroco della parroccha dell'immacolata di Piombino che comprendeva nel suo territorio anche le contrade esterne del Cotone e Poggetto. Padre Giustino ebbe un ruolo importante per la picola comunità del Cotone, comunità che viveva in condizioni igieniche e sanitarie probitive e sentì subito il bisogno e la necessità di un apostolato immediato e continuo che rimediasse alla povertà spirituale oltre che materiale di una zona assolutamente dimenticata. Riportiamo dal libro di Elvio Natali su Padre Giustino("Una vita per gli altri 1979 ed.Esperinze incontri) una breve e chiara descrizione della vita che si conduceva al cotone: << "Le borgate del Cotone e del Poggetto sorgono secondo alcuni schemi che ignorano le più semplici strutture per la viata associata.Entro il perimetro di queste aree edificate non si trovano servizi sociali (Nemmeno oggi Gennaio 2003 n.d.r.); ne ambienti per attività ricreative e neppure un accenno di attrezzature dello spazio libero. La sensazione è di trovarsi in presenza di un complesso di edifici costruiti 'a tempo' e al risparmio nella prospettiva di essere demoliti e spostati in conseguenza delle trasformazioni necessarie all'ampliamento degli stabilimenti industriali" ...I blocchi in linea edificati dall'Ilva alCotone presentano...alloggi (otto per piano serviti da due gruppi di scale tutti di due vani, offrono oltre alle immaginabili ,limitate possibilità abitative (mancanza tra l'altro della ventilazione trasversale) la riduttiva soluzione di una cucina di passo..le case sono costruite con blocchi di carbonella di una spessore di 20 cm , permeabilissimi all'acqua, e quindi malsane." Naturale conseguenza è l'altissimo numero di morti per tutte le forme tubercolari in genere e o per tubercolosi polmonare in specie, malattia che colpiva maggiormente gli operai metallurgici e significativamente le casalinghe..La situazione.. è particolramente grave per il Cotone, se si considera l'ubicazione della contrada, situata a ridosso e quindi investita quasi perennemenete dalle esalazioni dei fumi e degli scarichi gassosi per feffeto dello scirocco che vi batte per la maggior parte dell'anno.. Se si aggiunge la ristrettezza dello spazio risevato ad ogni famiglia (anche nove per nucleo -mi dicono-; costrette a vivere in due stanzucce, di cui ancor oggi si possono controllare le dimenzioni, si avrà chiara la sensazione delle condizioni igieniche e sanitarie in cui erano costrette a vivere migliaia di persone.. A tali deficenze ..deve accoppiarsi un assoluta carenza di educazione religiosa per la mancanza di sacerdoti e la lontananza dai luoghi di culto, Ne chiese ne cappelle provvisiorie potevano accogliere i fedeli per la messa domenicale, per la quale chi avesse voluto, doveva trasferirsi ...a Sant'Antimo o all'immacolata coprendo la distanza di oltre 1 km , una distanza a quei tempi, con i mezzi allora a disposizione (specie per le donne usualmente impegnate nei lavori di casa) che era certamente rimarchevole, tale da scoraggiare ogni intenzione che non fosse profondamente fondata :>>
  
Padre giustino Senni 
 
 

 E che ci fossero persone profondamente convinte del credo cristiano per quell'epoca è dovuta alla mancanza di una vera politica sociale della chiesa che non teneva conto dell'encilica "rerum novarum " del papa Leone XIII promulgata ai primi del '900 . La chiesa Toscana e soprattuto la chiesa locale era troppo, legata alla classe borghese e al potere A questo proposito si ricorda sempre da (Una vita per gli altri)

" E' nota la storia dei primi approcci del Padre(Giustino) con la gente del Cotone. Pare che il primo arrivo dei religiosi nell borgata fosse accolto al grido di "Bruciateli, bruciateli !". UN accoglienza che avrebbe sgomentato chiunque . Ma il p. Giustino non disarmò. Pratico, risoluto di carattere , armato di quella santa pazienza di cui farà lezione a grandi e piccoli, si mise ben presto all'opera. Costruì dapprima all'aperto un altare posticcio, con poche tavole,e vi celebrò la prima Messa tra la curiosità e l'incredulità dei presenti. All'omelia riusci per altro a stabilire una corrente di simpatia con chi assisteva al sacrificio eucaristico; e ciò in virtù della sua parola piana, concreta, intelligibile anche da chi non era provvisto di alcuna cultura religiosa,,.Parlò dei problemi della vita pratica, che potevano interessare gli uomini di lavoro. Già allora non pochi si accostarono al Sacramento dell'Eucaristia dopo essersi confessati da un frate che amministrava in uno strano confessionale: un pagliao.."

 
 cotone1908
 
 cotone 1910
 
 
 
".. Intanto erano state avviate le pratiche per l'esecuzione del disegno (ibidem pag. 76 e seg) . già verso la fine del 1918 p. Giustino su consiglio dei Superiori si era recato a Roma per il esporre ilsuo progetto piuttosto ambizioso a Papa Benedetto XV e per informarlo della situazione religiosa che caratterizzava la periferia di Piombino.La generosità del Pontefice aveva risposto prontamente. <<Portami il progetto --aveva detto al Curato Sua Santità-- e un terzo della spesa ce la metterò io>>. Quando p. Giustino, steso ildisegno si ripresentò al Pontefice, quegli gli porse immediatamente in una busta la somma promessa, di 100.000 lire,(allora notevole) che era esttamente un terzo dela spesa preventivata, di 300.000 lire...<< Se non ti bastano quando li avrai finiti ritorna>> ,disse..il Sommo Pontefice." Ma le difficoltà non erano finite le Acciaierie si rifiutarono di vendere nessun terreno ""Sembra un ostacolo insormontabile-scrive il cronista-forse è lo spirito anticristiano che non vuol cedere .."(ibidem pag 77). era l'anno 1921 ,un momento molto difficile pieno di scioperi , serrate e disoccupazione ma P. Giustino riesce a strappare al Direttore degli Alti Forni , di passaggi da Piombino , la promessa di occuparsi della cessione del terreno . e nel novembre 1921 il nuovo direttore Giulio Barbieri ,proveniente dallo stabilimento di Bagnoli concede grazie anche all'intervento della moglie Luisetta il terreno e si decide di costruirlo nella parte bassa del poggio accanto alle case degli operai dove oggi c' è la piazza parco e l'ingresso dei magazzini comunali. La domanda per la costruzione della chiesa è datata 8 gennaio 1923 e il 12 luglio dello stesso anno si pose la prima pietra "Nell'angolo sinistro della facciata della Chiesa" (Ib.p.80) ,Padre Giustino a cui stava acuore l'educazione morale e religiosa dell'infanzia visto che l'asilo "Pro Patria" (in via del Popolo) non poteva accogliere tutti i fanciulli ed inoltre che la distanza per gli abitanti del cotone rendeva impossibile recarvisi decise alla fine del 1923 di aprire al più presto un asilo allegato alla chiesa e cosi' terminata un ala dell'edificio il 4 novembre 1924 apri l'asilo alla cittadinanza, L'afflusso dei bambini nei primi giorni piuttosto limitato ,data la ormai radicata diffidenza dei Cotonesi verso la chiesa , divenne poi abbastanza numeroso tanto da raggiungere le 150 unità e un anno dopo presso il convento della chiesa dell'Iimmacolata (in Piombino) ne apri un'altro ." La sua premura nei riguardi dei fanciulli erano indiscutibili....Come chi sa scendere con naturale candore al livello dell'infanzia pe far breccia nel cuore dei ragazzi con linguaggio facilmente recepibile ed efficace,egli ricorda ad essi i giochi con i quali li intratteneva facendo baccano;piccolo con i piccoli, capace di immedesimarsi negli altri con quella disposizione che è propria della nature privilegiate .."(Ibidem p.66)
 
 Cotone 1919
 
 Cotone 1922
 Cotone 1926
 
 Foto asilo Cotone prima della costruzione chiesa
 
Durante i lavori che procedevano lentamente Giustino continua la sua azione educatrice e di annuncio del vangelo, riesce ad avere una baracca (adibita ad ufficio postale) per celebrare la messa nell'attesa del compimento della Chiesa e senza il pericolo di dover interrompere la cerimonia per i capricci del tempo. Ma le difficoltà non erano finite per completare l'opera mancavano ancora 50.000 lire e nel frattempo ci si mise pure la Curia di Massa Marittima che non voleva onorare l'impegno del vescovo defunto in questo frattempo,. Scomparsa della carte, dove si dava incarico per preparare il decreto di erezione della chiesa e in più la decisone del Vicario che non voleva sentire ragioni e che aveva dato incarico di sospendere i lavori della chiesa. Solo grazie al Cardinale Giorgi di Roma i lavori ripresero fu vinta la grettezza burocratica che affliggeva la curia ma i denari non bastavano e così Giustino partì per l'America nella speranza di raccogilere i sospirati fondi.    
 Giustino non vedrà terminare la sua chiesa ,muore il 21 febbraio 1929 di polmonite fulminante :Fu un grave lutto per la città di Piombino ma soprattutto per ilCotone che aveva inparato ad amarlo e rispettarlo. Sette mesi dopo la sua morte la chiesa del Cotone fu consacrata era il 6 ottobre 1929, Giustino aveva conquistato con il suo modo di fare la maggior parte degli abitanti del Cotone tanto da chiamarlo "Il dio in terra". Era mosso in tutte le sue azioni dalla forza del vangelo , dal desiderio di essere utile e fornire aiuti di ogni genere a tutti senza nulla chiedere come Gesu' quando era attorniato dalle folle e guariva tuti quelli che lo chiedevano..Giustino era filgio di operai e comprendeva bene le fatiche e ilsacrificio a cui erano sottoposti gli operai in quel periodo, tanto che quando si recava negli stabilimenti la mattina prsto , spesso diceva che quel luogo era "il vero inferno".  
 
 Foto chiesa Cotone
 
 
Dopo la morte di Giustino l'asilo continuò prosperare e così pure la chiesa anche se i bambini che frequentavano al'asilo erano più numerosi di qulei che frequentravo anche l achiesa da una foto degli anni 1934.1935 (dal libro il Cotone) possiamo contarne 42 ben pochi rispetto alla popolazione che non riusciava a credere alla chiesa per le sue continue compromissioni con il potere di allora e con il fascismo,