.
 

 Il Cotone la storia
   pag. I

 La località Cotone.-Poggetto è stata abitata sin dalla preistoria recenti ritrovamenti di punte di frecce nelle sue adiacenze dimostrano la presenza dell'uomo (nella zona industriale lo stravolgimento dell'ambiente non ha permesso ritrovamenti sinora). In epoca romana la zona era confinante con il Porto di Faliegi citato come porto di attracco e di traffici dallo storico Rutilio Namaziano.Nel 1022 questa area fu scelta da sei benedettini appartenenti alla famiglia Della Gherardesca per costruire il Monastero di San Giustiniano di Falesia che

Il monastero fu eretto in prossimità del mare, ma secondo gli storici sembra improbabile, poiché sarebbe stato molto esposto alle incursioni dei pirati saraceni che infestavano allora il mar Tirreno. Mentre Nedo Tavera dice nel suo libro (La santa Vergine nella devozione Piombinese attraverso i secoli ed. Giorgi & Gambi FI) ( oggi 2021 ristampato dalla Bancarella editrice di Piombino)che «la zona collinare retrostante appare la più probabile anche perché vi si trovano ancora toponimi che ricordano l’insediamento monasteriale: la carta dell'Istituto Geografico Militare del 1939 indica chiaramente la località il Conventaccio e altri nomi portano riferimenti vari all’edificio religioso: la Valle di Santa Maria - nome che assunse anche il monastero - e la località la Regina, altro appellativo ricollocabile alla Madonna, comprendeva tra i suoi possedimenti il castello di Piombino .»

E non si esclude che forse fu costruito sui resti di un antica villa romana che li si trovava, come risulta dal diario di viaggio dello storico Rutilio Namanziano

.« Presso porto Falesia o Faliegi (questo secondo nome, usato dal medioevo, è una stortura del primo) vi erano i resti di un'antica villa romana, e un piccolo villaggio, resto di una sede di una piccola guarnigione romana, come risulta dal diario di viaggio dello storico Rutilio Namaziano Il nome Falesia sembra provenire dal greco Phaloï-Isis, per contrazione Falo'isia, Falesia. Perciò Falesia significherebbe luogo dedicato al culto di Iside e questo sembra anche essere affermato da Rutilio, quando nel suo viaggio descrive il suo arrivo a Falesia, per l'appunto, durante la festa di Osiride. In questa festa si celebrava il matrimonio di Iside dea della fecondità e protettrice delle donne, con Osiride.» (Storia di Piombino Dalle origini ai giorni nostri, cura E. Beni 2018 La Bancarella Editrice)

I suoi confini andavano dalla località Capezzuolo ,un altura posta sul mare a levante di Piombino presso la foce del Cornia Vecchia (ne rimane una parte visibile nella parte che è stata escavata dalla industrie metallurgiche;nella zona attuale detta Curva del Gagno) fino a Braca Lama (località presso la foce del fiume Cornia Vecchia dove era lo stagno di Piombino) a Lecia Pertusa , proposta in documento successivo in "Serra Montis", non lontane dalla sorgente di "Rio Fanale" , a meta' della costa del promontorio a circa 4 Km dall'attuale localita del Falcone.In seguito il monastero cedette al vescovo di Pisa il castello di Piombino trattendosi le terre intorno se.

  Il monastero fin dalla sua fondazione era sotto la protezione della dei Papi e della Sede Apostolica e i bendettini vi rimasero sino all'11 dicembre 1256 anno in cui il Papa Alessandro IV concesse il monastero alle suore Clarisse di S. Maria di Massa Marittima fino alla scomparsa dalla scena storica, tanto che ancor oggi non si conosce il uogo esatto dove fu costruito tale monastero. Tale località fu inglobata nel Principato di Piombino e suddivisa in poderi che hanno resistito fino ai primi del 900 . Nuove notizie si hanno nei primi anni dell'800 quando dopo la conquista Francese si ebbe un nuovo sviluppo rurale e si introdussero nuove coltivazioni come il "Cotone" che poi ha dato il nome alla localita' odierna.Verso il 1860 arrivarono le prime industrie siderugiche che scelsero come luogo di residenza propio la zona del Cotone verso il mare, dapprima più vicino al porto ,indispensabile per i traffici del minerale e dei prodotti finiti , poi si allargarono verso la collina del Poggetto .
Fu scelta tale zona perche' vicino all'Elba dove si escavava il minerale e inoltre era vicina a Monterombolo dove vi erano i giacimenti calcarei indispensabnili per la fusione del minerale., e inoltre (allora) vi era molta abbondanza di boschi nelle vicinanze e soprattutto manodopera a basso costo grazie al bagno penale posto nella Rocchetta di Piombino (oggi Piazza Bovio).

 
 Carta del promontorio
 Il promontorio nel 1815
 

 Nel 1893 la società inglese Spranger :Ramsay impiantava a Piombino un complesso per la produzione di bande stagnate, la Magona D'Italia, che continuò progressivamente a svilupparsi senza crisi rilevanti, nel 1897 grazie aduna legge dello stato prevedeva particolari facilitazioni peri i gruppi siderurgici "Nazionali" fu così costituta la Società degli Altiforni di Piombino e tre anni dopo nel 1900 con l'ingresso nella società della famiglia Bondi si effettuò un salto di qualità che avrebbe portato la piccola azienda nel giro della grande siderugia con la scelta del programma più ambizioso. il processo di produzione continua. Nel 1911 la "Piombino" entrava nel trust siderurgico nazionale denominato Ilva e nel 1918 i Bondi ne assumevano il controllo totale e mutando il nome in "Altiforni e Acciaierie d'Italia"

La nascente industria Piombinese divenne centro d'attrazione di manodopera prevalentemente di origine contadina a tra questi anche le poche anime abitanti allora il "Cotone". Ma l'industria che perseguiva in maggioranza la politica del profitto a tutti i costi (cosa che stà tornando di moda tra i nostri industriali e governanti) "rinnovo'" come si diceva allora il personale con numerosi licenziamenti di massa a periodi fissi, ecco allora che come in altre parti d'Italia nacquero i primi sindacati a difesa degli operai e il sindacato piombinese si distinse tra tutti per la sua fermezza e tenacia , fu uno dei protagonisti principali nel far eleggere nel 1902 un amministrazione di sinistra alla guida della città di Piombino .

  Tale amministrazione si trovò ad affrontare la massiccia ondata di immigrazione in una città priva di tutela strutture igieniche fondamentali e una prima risposta (che ha procurato non poco danno agli edifici storici della città) fu il sopra elevamento dei palazzi situati nel centro storico poi si decise di costruire quartieri al di fuori delle mura e tra questi Il Cotone e Poggetto .Però in un primo tempo questi quartieri furono concepiti solo come città dormitorio mancanti completamente di centri di vita associativi, isolati dalle istituzioni amministrative terziarie e di servizio residenti ancora solo nel vecchio centro cittadino. La politica urbanistica del comune proseguì con nuovi insediamenti dignitosi costruiti fuori le mura (anzi abbattendo le mura medioevali !!) ma per il Cotone Poggetto non furono previsti interventi di migliorie di alcun genere cosa che dura da oltre un secolo facendo del Cotone Poggetto "La Cenerentola di piombino"

 
 
 La Magona 1910-1-
 
 La Magona 1910-2
 
 La Magona 1911