I lavoratori di Pomigliano come gli ebrei usciti dall'egitto.
Hanno dovuto perdere la loro libertà !
Basta leggere Esodo 16 e la riflessione di Piero Stefani del 20/04/2010 che segue per poter dire che anche oggi a Pomigliano il ricatto ha vinto sulla libertà e dignità dei lavoratori.
Esodo 16 , 1,-3
1 Levarono l'accampamento da Elim e tutta la comunità
degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova
tra Elim e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro
uscita dal paese d'Egitto.
2 Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò
contro Mosè e contro Aronne. 3 Gli Israeliti dissero loro:
«Fossimo morti per mano del Signore nel paese d'Egitto,
quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando
pane a sazietà! Invece ci avete fatti uscire in questo
deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine».
La libertà ha introdotto i figli di Israele in un ambito rischioso. La tentazione più immediata è quella delle regressione propria di chi cede alleterno baratto tra libertà e sicurezza. Nel deserto il popolo comincia subito ad avere nostalgia delle pentole di carne e del pane che aveva in Egitto. Non è solo questione di cibo: si tratta dello stato danimo proprio di chi preferisce stare tranquillo, sia pure in modo gramo, al camminare liberi nel deserto dove il domani non è assicurato. Un detto divenuto in ambito ebraico anchesso quasi proverbiale afferma che fu più facile far uscire gli ebrei dallEgitto che lEgitto dallanimo degli ebrei.
Da Notare che abbaimo estrapolato questo brano da Piero Stefani che scrive una rubrica biblica settimanale, (Il pensiero della settimana) perchè secondo noi dava un descrizione quanto mai veritiera di cosa è successo nel ricatto della Fiat. Ai lavoratori ormai senza più sindacati e partiti politici che li appoggiano non resta che pregare Dio che mandi un nuovo Mosè.