STORIA POLITICO SOCIALE DI POPULONIA

dalle origini alla fondazione di Piombino

4° puntata

 

La scoperta di giacimenti importanti di oro ferro rame ecc. nella nostra zona contribuì a spezzare quell'unità e dipendenza che fino ad allora avevano verso i popoli del nord giacchè gli abitanti divennero a loro volta esportatori di matere prime e cercarono e trovarono nuovi sbocchi commerciali con nuovi popoli . Il linguaggio si adattò alle nuove esigenze e nacquero così nuove lingue. Nella nostra zona un razionale e ampio sfruttamento delle zone minerarie delle colline vicine del campigliese e le zone minerarie dell'elba contriburono a rendere la città una delle più importanti del centro Italia dal punto di vista minerario e di esportazione dei prodotti lavorati.

La schiavitù si allargò dato che occorrevano sempre più uomini per le miniere e questo era un lavoro che nessun uomo libero era disposto a fare. Di pari passo con l'industria mineraria si evolse anche l'agricoltura. Ampi terreni vennero disboscati e posti a varie colture di vino, olio, grano, frutta. Prodotti molto richiesti dai popoli del Nord che non potevano o non sapevano produrre. Anche il sale di cui il promontorio era (ed è ricco) era molto richiesto.

E a questo punto della storia ecco apparire non si sà bene come gli "Etruschi" il popolo misterioso per eccellenza.

Varie teorie sono state fatte sulla sua provenienza , c'è chi li vede provenire dall'Asia minore chi dice siano un popolo autotctono (formatosi nello stesso luogo in cui risiedettero) e chi invece li dice provenire dai Balcani). Quest'ultima teoria affermata dallo studioso di paleoscritture Renzo Gatti è abbastanza interessante e merita un annotazione particolare.

Il Gatti nel suolibro "Gli Etruschi" (2 grandi volumi edizioni Frama Sud ) afferma che gli etruschi sono di origine lirica e di dialetto albanese detto "Tosco" e la traduzione di oltre 1400 scritte fatta dall'autore sembra confermare questa teoria. Abche i nomi geografici etruschi hanno un chiaro significato usando la lingua "Albano iliroi". A mo di esempio ne riportiamo alcuni che riguardano in particolare le nostre zone:

 ETRURIA: da ETE e RURIA = ETERNA CAMPAGNA

GROSSETO: da GROS e SHETOI = PULEDRO PASSEGGIO = PASSEGGIO DEI PULEDRI

VOLTERRA: da VOL-I e TERRA =PIETRA TERRA = TERRA DELLA PIETRA(ALABASTRO)

CECINA: da KEQIA = DISGRAZIA = LUOGO DEL MALANNO

ROSELLE: dA RUSALLEA = GIOVINE DONNA FORMOSA = PAESE DELLE DONNE GIOVANI E FORMOSE

CERBOLI: da GERBULA = LEBBRA = MONTE DELLA LEBBRA

AMIATA: da AME-A e ATA = MADRE ETERNA = MONTE DELLA MADRE ETERNA

Gli etruschi s'insediarono in Toscana Umbria ,nella pianura padana e nel Lazio con alcune colonie in Campania. Anche la città posta in Baratti (fino ad allora senza un nome conosciuto) divenne etrusca e le fu dato il nome di Populonia. Sull'origine di tale nome abbiamo vi sono varie teorie che riportiamo.

Il De Agostino (autore di un libretto pubblicato dall'istituto poligrafico dello Stato nella collana itinerari d'italia) afferma che tale nome sia la storpiatura deln nome "populus" in bocca etrusca.

Il Minto invece nel suo libro (gli Etruschi Tellini ED.)edito negli anni '40 e preso come base per ulteriori studi su Populonia afferma che provenga da "Fufluns" il nome dell'antico dio del vino Dionisio, infatti a Populonia la coltivazione della vite era motlo sviluppata e lo dimostra il ritrovamento di un enorme ceppo di vite che oggi si trova presso il Museo di Storia Naturale di Firenze. ù

Il Cappelletti (autore del libro Storia della Città e stato di Piombino rist. anastatica ed. Forni) lo fa invece provenire dalla pronuncia orientale in "Popi-lonia" e in tardo latino "Metalla" perciò città del metallo oppure (fa notare il Cappelletti che )con tale nome si nominava in principio solo la bocca del porto che riceveva rame e ferro per la manipolazione.

Il Gatti infine vuole proveniente il nome di Populonia da "Popull loni " =" Bandiera del popolo".

GLi etruschi stabilitosi così nella nostra zona per i loro traffici usarono e ampiarono sia le vie di terra che le vie di mare. Le vie di terra dette vie delle Tule = (Stazioni di Posta) collegavano come si è detto tutto il mondo allora conosciuto , le tappe giornaliere tra una stazione e l'altra erano di circa 60-70 km al giorno (come dimostra un tegolone in cotto ritrovato in Ungheria che serviva da segnale stradale). Le vie del mare data la sua vicinanza furono sfruttate forse più proficuamente e Populonia fu il più importante centro di questo traffico marino degli etruschi.

La rigogliosa vegetazione del promontorio e delle colline circostanti permisero di avere ottimo legname per la costruzione di lunghe e robuste navi corerdate da rostri di bronzo con cui in caso di bisogno si sfondava facilmente la chiglia delle navi nemiche. La potenza degli etruschi dominava il Tirreno (mare che ha preso il nome da loro gli etruschi erano chiamati dai greci anche "Tirsenoi")ma si espanse anche ben presto anche in tutti i mari allora conosciuti. Gli etruschi erano perciò temuti e anche diffamati per rivalità commerciali dagli altri popoli e specialmente dai Greci che li chiamavano "Pirati del mare". Le miniere e gli altiforni di Populonia dell'Elba di Campiglia contribuirono a rendere monopolistico il commercio etrusco. Fu un periododi "boom commerciale" eccezionale di cui godettero anche le altre città etrusche. Ma a Populonia oltre che alla metallurgia ci si preoccupò di sviluppare anche l'agricoltura. Sul promontorio e nelle colline e pianure vicine l'agricoltura ebbe uno sviluppo e un rigoglio impressionante, i terreni erano irrigati e resi fertili attraverso un innumerevole sviluppo di canali che permettevano il drenaggio delle paludi verso il mare. Qui si coltivava di tutto grazie alla fertilit' del suolo. Vasto era anche l'allevamento di vacche, cavalli, pecore, maiali e animali da cortile.

Fine quarta puntata