il Tirreno — 04 luglio 2009 pagina 01 sezione: PIOMBINO


PIOMBINO. Il provveditorato alle opere pubbliche della Campania ha approvato in questi giorni il progetto per la rimozione della colmata di Bagnoli, individuando il primo stralcio che consisterà nella bonifica dei fondali antistanti e della spiaggia, in modo da rendere possibile la balneazione, vietata nell’estate 2006 dalla magistratura. Tutto è però ancora legato, come spiega il presidente dell’Autorità portuale piombinese Luciano Guerrieri, ad un altro passaggio fondamentale, cioè alla rimodulazione dell’accordo quadro firmato con cinque ministeri nel dicembre del 2007. Un problema nato proprio durante la revisione del progetto di rimozione della colmata ex Ilva. Nella sostanza l’accordo quadro prevedeva di mettere a disposizione degli interventi su Bagnoli poco più di 115 milioni di euro, che sarebbero dovuti servire per l’intero progetto complessivo (colmata e bonifica di fondali e spiaggia). Ma per rimuovere la colmata ex Ilva ci vuole assai di più di quanto previsto, per cui gli amministratori napoletani hanno deciso di lasciarla per il momento al suo posto e procedere ad un primo stralcio del progetto, in modo, appunto, di dare la priorità ai lavori che consentiranno il ritorno della balneazione nelle acque antistanti la spiaggia. Per questa sola prima parte del progetto è prevista una spesa di 73,5 milioni, di cui si prevede la copertura attingendo ai 115 previsti dall’accordo del 2007. Solo per il trasporto via mare con bettoline a Piombino è prevista una spesa di circa 15 milioni. E’ evidente che quello che rimane e del tutto insufficiente per poter rimuovere anche la colmata. E di nasce l’esigenza della rimodulazione finanziaria dell’accordo, anche perché, senza il materiale della colmata, i soldi che arriverebbero a Piombino sarebbero inferiore a quanto previsto. Senza i 160mila metri cubi della colmata, nelle vasche del porto di Piombino dovrebbero arrivare circa 560mila metri cubi di sedimenti marini non pericolosi dragati dai fondali di Bagnoli-Coroglio. A Piombino è previsto anche il trasferimento di circa 40mila metri cubi di sabbie inquinate ma non pericolose. In città è circolata voce che i primi materiali di dragaggio potessero arrivare fin dall’ottobre prossimo. Voce però categoricamente smentita da presidente dell’Autorità portuale Guerrieri. «Il bando di gara per dragare i fondali di Bagnoli trasportare i sedimenti nelle nostre vasche - afferma - non sarà possibile fino a che non sarà rivisto l’accordo del 2007». Per il momento Guerrieri dice di non aver ricevuto convocazioni ufficiali dai ministeri dello Sviluppo economico (responsabile dell’attuazione dell’accordo) e dell’Ambiente, dove tra l’altro è arrivato un nuovo direttore generale in sostituzione di Gianfranco Mascazzini che è andato in pensione. Se ne parlerà dopo l’estate? «Credo - dice Guerrieri - che i primi incontri potrebbero già svolgersi entro la fine di questo mese». Giorgio Pasquinucci