LupiMicheletti Migliorini

 Il libro è disponibile in libreria e può essere spedito in tutto il mondo !

 Ordina ! Euro 10,00

Incontro con l'autore :

Mercoledi 15 dicembre 2004 presso La Libreria La Bancarella Via Gen, Telllini 19 Piombino Li Tel 056531384
 

 Dalla Prefazione di

Di Mauro Carrara

Pagine che si leggono senza soluzione di continuità: tanta la curiosità di conoscere cosa andremo a trovare dopo ogni capitolo: dopo una se pur frammentata storia, che difficilmente troveremo in alcuni libri corposi, di fascinosa iconografia che volano alti sopra i fatti generali della storia, quella che comunemente e fin troppo elogiativamente chiamiamo con la esse maiuscola, trascurando una semplice considerazione: che non solo i grandi avvenimenti e personaggi fanno la storia, ma anche quelli più piccoli, di apparente minore importanza.
Ricordo l'esempio che un professore, di quelli veri, che non hanno nella loro eloquenza la retorica pomposa nell'esporre i propri argomenti e concetti, per portare il suo dire alla comprensione di chiunque definiva il grande fatto storico come la complessità di un edificio costituito dalle semplici pietre e mattoni, ognuno dei quali costituiva la piccola storia, il piccolo avvenimento, il piccolo personaggio che erano l'ossatura portante sulla quale si sosteneva lo stesso grande edificio.
Avvenimenti, leggende e personaggi che trovano un corretto e affascinante spazio nelle pagine che seguono, sorretti egregiamente dai disegni della signora Migliorini, esemplare corredo iconografico alle
5 storie alle quali si affiancano.
Leggende e memoria storica. Questa cesura del libro in due parti, che apparentemente possono sembrare letture nettamente diverse e lontane tra loro, mi hanno sempre coinvolto, nel senso che fin da quando iniziai ad interessarmi della ricerca storica relativa al nostro territorio, ritenni che uno dei metodi migliori da seguire affinché non si disperdesse tutto quanto la persona stessa sapeva e poteva tramandare, raccogliendo una infinità di notizie, contribuendo alla conoscenza di un notevole patrimonio culturale che si era tramandato, non con lo scritto, ma con la memoria storica. Se fosse stato possibile realizzare questo progetto negli anni Sessanta e Settanta dello scorso secolo, possiamo immaginare quanto e quale materiale sarebbe oggi a nostra diposizione: gli anni passano, le persone ci lasciano e con esse il loro bagaglio culturale ormai perduto. Ma come si dice dalle nostre parti,
non è mai troppo tardi per cominciare; Lupi e Micheletti hanno raccolto questa necessità ed hanno messo nero su bianco le storie, leggende e vicende di personaggi che, con l'andar del tempo avremmo dimenticato e le generazioni future difficilmente avrebbero "sentito il sapore" di avvenimenti ingiustamente considerati minori. Dicevo che solo apparentemente i narrati dei due capitoli possono sembrare distanti tra loro, ma a parer mio non è così: spesso la leggenda scaturisce da un nucleo di verità; il vissuto dei personaggi non è reso leggendario dal ricordo se pur sfumato dal passare del tempo? Sappiamo che tutte le località, città o territorio, che hanno un retaggio storico di notevole spessore (e Piombino si può ben identificare in queste), hanno un ampio corredo leggendario il più delle volte tramandato oralmente, ma anche riscontrabile nelle fondamentali storie scritte e relative in modo particolare al luogo di riferimento. Possiamo affermare che nel caso di Piombino le leggende sono andate proliferandosi proprio per la sua particolare storia, fatta di episodi non solo localistici ma di interesse nazionale ed oltre, di Signori, Principi e Principesse, Imperatori, uomini di cultura e scienziati di fama internazionale, assassini, fresche e chi più ne ha, più ne metta. Le leggende raccolte da Lupi sono quelle che più di altre si sono tramandate nel tempo, ma altre potrebbero essere degnamente raccontate a conferma che molto nutrita è la parte leggendaria della nostra storia: basti pensare a quella un po' "vespasiana" delle necessità .corporali del paladino Orlando, che nel suo pazzesco girovagare lasciò anche a Piombino il suo ricordo con lo Stronzo d'Orlando, detto proprio alla piombinese e non come lo troviamo in molte carte topografiche nelle quali il pudore (falso) lo indicano Strunzo d'Orlando. O come la leggenda metropolitana, come si direbbe oggi, dei camminamenti sotterranei che univano le quattro poderose fortificazioni poste agli angoli del percorso fortificato della città: dal Castello al Torrione e Rivellino, per poi proseguire alla Cittadella, sede dei Signori e Principi, fino alla Rocchetta per poi terminare il suo percorso nascosto al Castello. Questi interrati li ho cercati per alcuni decenni, e vado ancora cercandoli sia sul territorio che negli scritti e disegni sparsi nei vari archivi. Per ora tutto tace, nessuna traccia della loro esistenza. Solo informazioni verbali di alcuni vecchi piombinesi che asserivano....
continua nel libro

   

torna alla pagina principale