La gloria di Dio risplende sul volto di ogni
persona
dolore e orrore perchè il razzismo è ormai "a
norma di legge"
"Ero straniero e mi avete accolto" (Mt 25,35). La Parola
di Cristo porta a compimento la logica della Scrittura dal Levitico
19,33-34 -"7"ratterete lo straniero che risiede fra
voi come colui che è nato fra voi; tu l'amerai come te
stesso", al Deutoronomio io,i9 -"Amate lo straniero
perché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto",
alla Lettera agli Ebrei 13,2 - "Non dimenticate l'ospitalità,
perché alcuni, praticandola, hanno ospitato senza saperlo
degli angeli".
Dolore e orrore. I12luglio 2009 è stata votata una legge
che rompe l'unità della famiglia umana e ne offende la
dignità, prende piede l'idea che esistano esseri umani
di seconda e terza categoria , un popolo di "nonpersone",
di esseri umani, uomini e donne invisibili. E' una perdita totale
di senso morale e di sentimento dell'umano; questo accade, nel
nostro paese che ha prodotto milioni di emigranti. La legge "porterà
solo dolore", osserva Agostino Marchetto del Pontificio Consiglio
dei Migranti.
Il dolore nasce dall'orrore giuridico e civile del "reato
di clandestinità", dall'idea del povero come delinquente
e della povertà come reato. La legge votata non è
solo contraria alla nostra Costituzione ma a tutta la civiltà
del- Diritto. Punisce una condizione di nascita, l'essere straniero,
invece che la commissione di un reato. Dichiara reato una condizione
anagrafica. Infermieri, domestiche, badanti, lavoratori (vittime
spesso di morti nei cantieri) o persone in cerca di lavoro e di
dignità diventano delinquenti. A questo punto, quanti stranieri
frequenteranno un servizio sociale o si rivolgeranno, se vittime
della "tratta",ad associazioni volontarie o istituzionali,
forze di Polizia comprese, oggi messe in un angolo dalla diffusione
delle cosiddette "ronde"? Quanti stranieri andranno
a far registrare una nascita, si presenteranno in ospedale per
farsi curare? Quali gravi conseguenze questo potrà produrre
sulla salute di tutti i cittadini è già stato evidenziato
da moltissime associazioni di medici. Siamo il paese di Caino?Abbiamo
una legge cattiva che ostacola i matrimoni, rompe l'unità
delle famiglie. Si introduce il divieto per le donne straniere,
in condizioni di irregolarità amministrativa, di riconoscere
i figli da loro stesse generati che diverranno "figli di
nessuno", potranno essere sottratti alle madri e messi nelle
mani dello Stato. Neanche il fascismo, hanno rilevato alcuni scrittori,
si era spinto fino a questo punto. Infatti le leggi razziali del
i938 non privavano le madri ebree dei loro figli, né le
costringevano all'aborto per evitare la confisca dei loro bambini
da parte dello Stato. La legge è pericolosa perché
accrescerà la clandestinità che dice di combattere,
favorirà il "si salvi chi può", darà
spazio alla criminalità organizzata, aumentando l'insicurezza
di tutti.
Non c'è futuro senza solidarietà. La legge, tra
l'altro, è inutilmente crudele, ricorda don Ciotti. Ci
fa tornare ai tempi della discriminazione razziale. E' una forma
di accanimento contro i poveri anche se la povertà più
grande, oggi, è la nostra: povertà di coraggio,
di umanità, di capacità di scommettere sugli altri,
di costruire insieme una sicurezza comune. La sicurezza basata
sulla paura sta diventando un alibi per norme ingiuste e dannose,
per scaricare il malessere di molti italiani sugli immigrati,
capro espiatorio della crisi, bersaglio facile su cui sfoghiamo
il tramonto di ogni etica condivisa e della testimonianza cristiana.
La tutela della vita e della dignità umana va assunta nella
sua interezza per tutti e in ogni momento dell'esistenza. "Non
c'è futuro senza solidarietà" scrive il cardinal
Tettamanzi. Non c'è sicurezza senza l'aiuto reciproco,
senza l'esercizio dei diritti e dei doveri dentro un'azione comune
per il bene comune. Costruire comunità e città conviviali.
Benedetto XVI da tempo ci invita come comunità ecclesiale
a diventare "casa ospitale per tutti, segno e strumento di
comunione per l'intera famiglia umana". Per il Papa ogni
comunità cristiana deve "aiutare la società
civile a superare ogni possibile tentazione di razzismo, di intolleranza
e di esclusione [...]. Solo nella reciproca accoglienza di tutti
è possibile costruire un mondo segnato da autentica giustizia
e pace vera" (Angelus 17 agosto 2008).
Invitiamo, quindi, le comunità cristiane e tutti gli operatori
di pace a mobilitarsi per costruire la pace nella vita quotidiana
spesso prigioniera di solitudini, governata dalla paura e coinvolta
in progetti tribali e autoritari.
La gloria di Dio. Nessuno ci è straniero anche perché
la distanza che ci separa dallo straniero è quella stessa
che ci separa da noi stessi e la nostra responsabilità
di fronte a lui è quella che abbiamo verso la famiglia
umana amata da Dio, verso di noi, pronti a testimoniare la profezia
del Risorto che annuncia la pace. "Dio non fa preferenze
di persone" (Atti 10,34, Romani 2,11 e 10,12; Galati 2,6
e 3,28; Efesini 6,9; 1 Corinti 12,13; Colossesi 3,11) poiché
tutti gli uomini hanno la stessa dignità di creature a
Sua immagine e somiglianza. Poiché sul volto di ogni uomo
risplende qualcosa della gloria di Dio, la dignità di ogni
uomo davanti a Dio sta a fondamento della dignità dell'uomo
davanti agli altri uomini (Compendio della dottrina sociale n.
144). Questi nostri giorni sono difficili ed oscuri. E' stata
oscurata la gloria di Dio.
Pax Christi, Domenica 5 luglio 2009 www.paxchristi.it infoC&paxchristi.it