PADRE NOSTRO

Un giorno gli uomini e le donne che seguivano Gesù, vedendo che altri attorno a loro avevano le loro forme di preghiera, gli chiesero: "Signore insegnaci a pregare!" E Gesù rispose consegnando a noi cristiani, ovunque siamo nel mondo, questa preghiera: "Padre nostro che sei nei cieli " Siamo talmente abituati a ripetere il "Padre Nostro" il più delle volte come una formula statica, come un bla..bla.. privo di senso, che sovente finiamo per dimenticare la forza esplosiva di amore e di vita nuova che questa preghiera contiene. Con il Padre Nostro Gesù ha consegnato a noi cristiani non una formula statica, ma una falsariga sulla quale formulare il nostro colloquio personale e affettivo con il Signore. E nello stesso tempo il Padre nostro è anche un programma di vita che ci impegniamo a vivere ogni volta che lo preghiamo.

PRIMA PARTE

Il Padre Nostro si divide in due parti. Nella prima ci sono tre richieste che si concatenano una con l'altra e che ora spiegherò brevemente, cercando di tradurre in forma comprensibile e vitale le parole statiche a cui siamo ormai troppo abituati.

Padre nostro che sei nei cieli
Gesù ci insegna a chiamare Dio non con un generico "padre", ma con il nome bello e affettuoso di abbà, babbo, papà. L'abbà, il babbo, il papà di Gesù, è anche il nostro. Non un Dio altissimo, prodigioso, incombente, ma un babbo che ha cura di noi, che ci ama da morire e che, come tutti i babbo, i papà veri, ci guida e ci educa a camminare nella vita a testa alta e con la schiena diritta, fidandoci di Lui.

Sia santificato il Tuo nome
Che tutti ti conoscano per il Dio che sei, con il Tuo vero volto, quello che ci ha fatto vedere Gesù; che tutti, babbo, invochino il Tuo Nome vero e non con i nomi falsati che noi umani Ti affibbiamo. Ma chi è questo Dio di Gesù, il Dio-Gesù? Qual è il Suo Nome vero, quello che Gesù ci ha fatto conoscere? Egli è colui dal quale siamo stati, e siamo ancora oggi, sempre gratuitamente amati, graziati, accolti, perdonati, mentre gli eravamo e gli siamo nemici. Il nostro Dio-Abbà, babbo buono, non ci chiede di avvicinarci noi a Lui, non chiede a noi di sforzarci per salire a Lui, non ci chiede di compiacerlo, ma Lui stesso, in Gesù, è sceso a noi. Lui ha colmato gratuitamente la distanza e mentre gli eravamo nemici ci ha offerto in modo gratuito, unilaterale, per sempre e senza pentimenti, il Suo amore, la Sua accoglienza misericordiosa, il Suo perdono, la Sua amicizia. Ormai più nessuno può sentirsi da Dio abbandonato, maledetto, condannato, castigato, rifiutato o buttato via, perché Dio, in Gesù, è già sceso nella sua situazione schifosa per abbracciarlo e indicargli una via di rinascita. Allora il Nome del nostro Dio-babbo è: "mai stanco di noi"; è: "mai intento a maledirci"; è: "mai condannarci"; è "mai minacciarci castighi". Il Suo Nome è: "porta sempre aperta" quando noi gli chiudiamo ostinatamente in faccia la nostra; è: "perdono"; è: "ricuperoriabilitazione"; è: "perenne possibilità di ricominciare sempre" vita nuova e relazioni nuove. Tutto il Vangelo ci conferma che il Dio di Gesù, il Dio-Gesù, ha questo Volto e questo Nome.

Venga il Tuo Regno
Il nostro Dio-babbo, Dio che ha il Volto e il Nome che ho appena espresso, regna sull'umanità, ma vi regna in questo modo che ho cercato di balbettare prima nell'invocazione precedente. Quando diciamo "Regno di Dio", oppure invochiamo "Venga il Tuo Regno", esprimiamo qualcosa che è molto diverso dalle categorie di un regno umano. Infatti il Regno di Dio non è lo strapotere di Dio su di noi, ma il Suo Regno è questo suo comportamento impazzito d'amore per noi tutti umanità. In un regno umano chi governa si chiama anche monarca. Nel Regno di Dio non esiste monarca, ma un babbo buono, il babbo di Gesù e nostro che ha tanto amato il mondo da donarci, da consegnarci,il Suo unico Figlio. Lo stato in cui governa un re si chiama anche monarchia. Nel Regno di Dio non esiste monarchia, ma esiste una Famiglia, esiste la Comunione, l'Amicizia. Gli abitanti di un Regno si chiamano sudditi; nel Regno di Dio non esistono sudditi, ma figli amati dal Padre e tutti fratelli e sorelle tra loro. Infatti non preghiamo "padre", o "padre mio", ma "Padre Nostro"

Sia fatta la Tua volontà, come in cielo così in terra
Tutto quanto detto finora è dono gratuito di Dio verso noi umanità. La volontà del Dio di Gesù, del Dio-Gesù, è appunto quella che Lui sia conosciuto per quello che è e che tutto questo Suo dono gratuito venga accolto e abbia una risposta di altrettanto Amore riversato su tutto e su tutti. La volontà di Dio è che nel Suo nome e a imitazione di come Lui ci ama, i cristiani si impegnino con tutti perché il mondo diventi una famiglia di figli e di fratelli attraversati da relazioni nuove di pace di giustizia, di solidarietà, di servizio reciproco, di perdono Tutto questo sta già avvenendo in "cielo" e cioè là dove abita Dio con tutto il Suo modo di comportarsi. Là esiste già una permanente "festa dei popoli", là esiste già una casa con una mensa alla quale tutti siedono fraternamente, alla pari. Signore, che noi qui sulla terra possiamo realizzare quello che già avviene presso di Te, fidandoci del Tuo Amore, del Tuo Regno, credendo nel Tuo vero Nome.

SECONDA PARTE

La seconda parte del Padre Nostro ci fa chiedere le uniche tre cose necessarie a noi poveri cristiani, limitati come tutti, per poter compiere questa volontà di Dio. Tre cose semplici e brevi, ma molto provocatorie e radicali.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano
Che andrebbe tradotto: "Donaci il pane necessario solo per oggi". Solo quello necessario per oggi, senza paure, accumuli, strategie o furbizie che impoveriscono gli altri. Chiediamo di poter vivere sobrietà e condivisione, perché ci sia pane necessario a tutti i fratelli e sorelle.

Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori
Chiediamo la capacità di perdonare sempre, capacità di continua riconciliazione con tutti, così come Dio fa continuamente con noi, gratuitamente.

Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male
Le grandi e universali tentazioni della persona umana che gli impediscono di vivere da figlio di "questo" Padre e da fratello con tutti sono: AVERE, POTERE, APPARIRE: Noi cristiani non chiediamo di non avere queste tentazioni... le abbiamo già, come tutti! Chiediamo invece di non soccombere nel momento in cui ci troviamo a doverle attraversare e chiediamo di essere liberati da quel tarlo maligno del potere, dell'avere, dell'apparire che si annida nel nostro cuore e che vorrebbe impedirci di vivere da figli e da fratelli che vogliono, producono, donano vita per tutti.
Amen!
E' così Signore! Che sia così Signore! Ci impegniamo con Te, Signore! Amen!