SITUAZIONE DI PIOMBINO E PAPA FRANCESCO:

QUALCOSA NON MI TORNA…

Apprendo dal TGR delle 14 la notizia del colloquio che mercoledì alcuni sindacalisti della Lucchini avranno con il papa e il modo con cui viene presentata e spiegata la notizia non mi piace proprio. Così decido di esprimere con franchezza anche il mio parere di cristiana che ama tantissimo questa città con tutto il suo soffrire e sperare, articolandolo in quattro punti.

Primo: ricordo che da ragazza nel Biellese dove sono nata e cresciuta non si entrava in fabbrica senza il parere positivo del parroco e questa cosa, pur essendo una militante doc dell’Azione Cattolica, mi faceva imbestialire e mi ha fatto maturare una coscienza di orrore verso le commistioni religioso-politiche di varia natura. Un conto è impegnarsi da cristiani fino in fondo e senza etichette, insieme a tutte le persone che con passione e una sana laicità ricercano il bene comune, il benessere, la politica come servizio per una umanità migliore e un conto è servirsi delle persone religiose in vista per avere più visibilità sui propri drammatici problemi. Io non so cosa, come e in quale contesto il cardinal Bagnasco abbia espresso il suo auspicio per lo smantellamento della Concordia a Genova, ma, almeno così come l’ ha fatta passare il TG regionale, non mi è sembrata una buona trovata quella di sperare in un intervento “superiore” per averla noi a Piombino.

Secondo: incontrare papa Francesco dà sempre gioia e speranza per la persona che è, per come si pone, per i gesti che compie e per le parole che dice. Quello che però dà spessore a tutta la vita del papa, quello che lo motiva, che gli sta più a cuore e che poi lo rende così com’è, è Gesu di Nazareth, il nostro Dio, il Dio dei cristiani, alla cui sequela Francesco è decisamente e totalmente incamminato. Incontrarlo allora dovrebbe essere voler capire e magari anche lasciarsi influenzare dalla sua spiritualità. Spiritualità che cambia davvero la vita, che ce la fa attraversare con gioia, speranza e creatività e che non si accontenta dei sacramenti ricevuti da bambini, di qualche cerimonia religiosa di tanto in tanto, di un vago credere in qualcosa.

Terzo: Le comunità parrocchiali di questa città, così come tutte le altre della nostra diocesi, pregano già da tempo per tutti, ma pregano non per ottenere miracolini dall’alto, cosa che il nostro Dio non fa, ma perché tutti possiamo mettere in atto i doni che lui ci ha già dato: testa, cuore, doti, mani, creatività, capacità di vedere in tutto, anche nelle difficoltà, delle sempre nuove opportunità per riprendersi, riinventarsi, ricostruirsi. La preghiera di papa Francesco non vale più delle nostre preghiere, ma si unisce ad esse per invocare dal Signore sguardo nuovo, non fisso su quello che è stato e che si ritiene immutabile. Essere più coscienti di questo e camminare di più insieme ascoltandoci e costruendo nella laicità, che meraviglia sarebbe per Piombino e quanto bene sarebbe per tutti.

Quarto: venerdì scorso, 16 Maggio, c’è stato al Centro Giovani l’incontro “giovanisì” in cui erano invitati i giovani dai 18 ai 40 anni e nel quale si volevano presentare tante opportunità di futuro da parte di esponenti qualificati. Risultato? Un solo italiano e cinque non italiani presenti. Oltre che andare da papa Francesco per avere visibilità, cogliamo anche le nuove proposte che ci vengono fatte per diventare noi stessi protagonisti più consapevoli e creativi dei nostri destini?
Emma Gremmo - fraternità missionaria del Cotone

Nota a margine all'artico di Emma Pubblicato sul Tireno del 22/05/2014

" Essere più coscienti di questo e camminare di più insieme ascoltandoci e costruendo nella laicità, che meraviglia sarebbe per Piombino e quanto bene sarebbe per tutti."

Dice Emma ed è quello che manca nella nostra città, giacché siamo divisi in scomparti o partiti e la mia piccola esperienza in politica mi ha purtroppo fatto capire che il male di questa città è proprio "la mancanza di ascolto e dialogo" Ognuno ha la sua verità e guai se viene messa in discussione, Qualsiasi proposta viene dalla parte avversaria viene bocciata "sempre" senza alcuna remora. A tal proposito conservo un libretto fatto dal nostro comune nel 1998 "L'attività del consiglio comunale di Piombino " dove scorrendolo si scopre che tutte le proposte della minoranze vennero bocciate e poi molte di esse vennero riprese dalla maggioranze e approvate come loro originale proposta !

Oggi che la città vive un grosso problema, e che la maggioranza da sola non sa risolvere, se non rivolgendosi al "santo di turno" sarebbe il momento di abbattere queste barriere e incomprensioni, mettersi TUTTI dinanzi ad un tavolo, e studiare le strategie, le proposte, le possibilità e indire una strategia comune coscienti però che lo "Stato siamo noi" e non il governo di turno, e che dovere dei nostri amministratori è fare gli interessi di tutti e non di pochi. Che il lavoro va salvaguardato a tutti i costi. Lo stato centrale deve tornare come nel nostro caso a "statalizzare" le industrie se i privati non sanno gestirle o peggio le impoveriscono solo per la smania di fare soldi.

Infine anche la politica riprenda il suo compito di difesa dei diritti di Tutti e non di pochi e legiferi affinché la finanza e il capitale siano al servizio dello stato e non l'opposto!

Henry