NATALE

VANGELO SABATO 25 DICEMBRE 2010

Lc 2, 1-14

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».


L'evangelista incomincia il suo racconto facendo delle annotazioni storiche, perché Gesù è un personaggio storico come poi si è constatato nell'ultimo secolo. Dapprima si diceva fosse una leggenda... ma ora che ne è dimostrata la sua storicità non resta che ascoltarlo se vogliamo cambiare il mondo e conquistarci il famoso "paradiso"; che altro non sarebbe che l'eterna felicità nella contemplazione di Dio. Una gioia indescrivibile riservata a "tutti gli uomini di buona volontà".

E con gli angeli anche noi possiamo ben dire "ecco vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo, oggi nella città (di Piombino e non solo) è nato per voi un salvatore"

Il Natale è il momento più alto della gioia perché finalmente Dio si è fatto carne come noi: e ha vissuto i nostri problemi, le nostre paure e difficoltà; ma nello stesso tempo è venuto per cambiare il nostro modo di vivere dove solo l'egoismo e il potere comanda. Con viva forza, con autorità e con amore ha detto a tutti noi "convertitevi" perché solo nella conversione è la nostra salvezza e la nostra felicità.

Ma la nostra felicità dipende prima di tutto da noi. Sono i nostri comportamenti che cambiano il mondo e non viceversa! Gesù vuole tutti felici ma condanna aspramente coloro che impediscono che ciò avvenga !

Non ci sono vie di mezzo ! Affinché il Natale sia davvero Natale iniziamo subito a preoccuparsi degli altri a cedere il nostro sovrappiù o a investirlo in attività che creino davvero lavoro. Colui che ha sotterrato il suo Talento è come quelli che hanno messo tutto in banca, o nei loro forzieri; e quando arriverà il padrone, li manderà là dove sarà pianto e stridor di denti!

Gli angeli dicono pace si ma pace solo "agli uomini di buona volontà " e non hai mister Scrooge di oggi. (mister Scrooge per chi non lo sa e l'avaro protagonista del canto di Natale di Dickens).

Il Natale è anche tempo di regali, sì di regali perché attraverso il dono si ripete il gesto di Dio che ha donato se stesso. I doni non devono essere grandi o costosi ma esprimere attraverso piccoli oggetti o omaggi floreali la dimostrazione che ci ricordiamo degli altri e abbiamo a cuore la loro sorte e che siamo disponibili verso tutte le loro necessità come Gesù. Un vecchio adagio ci ricorda :"perché l'amicizia si mantenga un panierino vada e uno venga !"


p.s Allora signori ricchi che detenete il 45 % della ricchezza nazionale, signore banche (sig, Draghi & c.) iniziate da oggi a ridistribuire le vostre ricchezze in modo che nel paese non si parli più di fame, disoccupazione e miseria. Oggi quelli della Eaton hanno perso e sono disperati! (vedi colonna a fianco) Alla Fiat si stipula un contratto capestro. Tanti altri hanno perso il lavoro in questi anni per l'egoismo dei ricchi e la incompetenza della classe politica nostrana.

Non aspettate che il paese arrivi sull'orlo della rivoluzione. (oggi 2 bombe all'ambasciate della Svizzera e del Cile a Roma, forse non è un caso...) Fino a quando il popolo sopporterà le vostre angherie e menefreghismi !

Aprite i vostri cuori, chiusi in cassaforte. Nessuno vi dice che dobbiate diventare poveri ma che voi abbiate il necessario. Non aspettate che il vostro lusso gridi vendetta al cospetto di Dio !