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Domenca 13 dicembre II domenica d'avvento

Luca 3. 10-.18

10 Le folle lo interrogavano: "Che cosa dobbiamo fare?". 11 "Rispondeva: "Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto". 12 Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: "Maestro, che dobbiamo fare?". 13 Ed egli disse loro: "Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato". 14 "Lo interrogavano anche alcuni soldati: "E noi che dobbiamo fare?". Rispose: "Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe". 15 Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, 16 Giovanni rispose a tutti dicendo: "Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 17 Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula la brucerà con fuoco inestinguibile". 18 Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella.

 

 

Che cosa dobbiano fare ? è la domanda che molti si pongono dinanzi a Giovanni, riconosciuto come l'annunciatore del Signore, l'anticipatore del regno che non avrà mai fine.

E questa domanda ce la poniano anche noi a oggi consapevoli dei nostri peccati quotidiani del nostro egoismo, della ricerca del piacere a tutti i costi e quando sentiamo pesare su di noi il peccato è allora che Gesù ci attende lì al "Giordano" luogo della confessione e del perdono dei peccati. Sentiamo che nella nostra vita: nonostante tutte le preghiere gli incontri di vangelo, la messa al domenica; siamo lontani dalla via giusta dalla porta stretta, che sola ci può condurre al Padre.

Abbiamo il coraggio di chiedere perdono e di cambiare da subito i nostri comportamenti. "Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto". Siamo morigerati e non sprechiamo ne il denaro né il cibo, e condividiamo parte di queste cose dandone una parte agli altri, alle associazioni che si preoccupano dei miseri, del terzo mondo delle adozioni a distanza e di progetti sul territorio, scuole ospedali ecc.

E chi di noi lavora nel pubblico impiego, tasse, tributi, acqua,rifiuti, comuni, provincie, regioni, parlamento, "Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato" di ciò che è stato giudicato giusto e di svolgere diligentemente il proprio dovere con tutti senza più raccomandazioni, preferenze e senza vessare chi non può pagare perché è caduto in miseria , o come hanno fatto ieri in un paesino togliere l'acqua " Dono di Dio" ai poveri extracomunitari, murandogli anche le case e costringendoli a dormire sotto i ponti, questo è fare di più di quello che dice la legge perché la legge per suo principio è giustizia ed è al servizio dell'uomo.

 

E anche noi soldati alla domanda "Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe" dobbiamo riflettere se andare nel mondo e sparare togliendo la vita a numerosi civili sia un compito affidatoci o se oppure ci facciamo da soli delle regole d'ingaggio (così si dice ipocritamente oggi) dove tutto è permesso purché la "Finta pace" sia attuata.

E la risposta ci penetra sin dentro le budella, facendoci vergognare di fronte alla nostra coscienza e al nostro sperare in segreto che poi "Gesù ci perdona!.

Ahi noi! Giovanni ci ricorda che : Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 17 Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula la brucerà con fuoco inestinguibile " e se noi continuiamo a perseverare nell'errore (che è cosa diabolica) finiremo come la pula, ci arrovelleremo per tutta l'eternità.

Chiediamo umilmente allo Spirito Santo di Scendere su di noi e di rinnovarci con il suo "fuoco" di bruciare tutte quelle ipocrisie ed egoismi che ci impediscono di "vedere" l'amore di Dio nella nostra vita quotidiana. E Gesù ci ha insegnato come e cosa chiedere per essere in armonia con il Padre e con il nostro prossimo. "Sia fatta la tua volontà , come in cielo così in terra !!" ecco la chiave di volta di tutto, è così' semplice ma molto difficile perchè noi facciamo sempre e solo "la nostra volontà".

Affidiamoci a Dio in tutte le nostre azioni e lui sicuramente ci guiderà e tutto ciò che ci succederà sarà per il nostro bene come dice dice Paolo nelle sue lettere.

P.s

Troppi cristiani non sono coscienti che il loro essere cristiani inizia dalla famiglia , poi dal vicino sino al più lontano. Se non facciano quotidianamente il nostro dovere sociale, se non ci sentiamo cittadini della stessa repubblica, e dello stesso mondo siamo già fuori, possiamo considerarci "SCRISTIANI " giacché contribuiamo a creare negli altri al convinzione che il cristianesimo è solo una cosa privata che nulla a che vedere con la politica, il lavoro, l'accoglienza, la giusta paga ecc.

I primo affossatori del vangelo sono i cristiani e anche Gandhi si è rammaricato di non poter seguire Gesù per il comportamento dei cosiddetti "Cristiani"

Forza invertiamo la rota da subito e che ci riconoscano come dicono gli atti degli Apostoli dal "Guarda come si amano" !

Henry