STORIA POLITICO SOCIALE DI POPULONIA

dalle origini alla fondazione di Piombino

3° puntata

Un cenno particolare merita l'uomo cacciatore, questi al contrario della maggioranza degli abitanti del villaggio , ormai dediti quasi esclusivamente all'agricoltura viveva in modo in modo nomade spostandosi frequentemente in cerca di cibo, era dapprima tollerato dagli abitanti del villaggio e in seguito venne accolto con piacere grazie alle sue qualità di braccare e uccidere le belve feroci che vivevano nei pressi del le abitazioni e scacciava le mandrie che calpestavano i campi coltivati. Grazie a questo compito il cacciatore con il passare del tempo sfruttò la sua audacia e la sua aggressività per sottomettere gli abitanti del villaggio e da loro protettore ne divenne il loro capo. Il predominio dell'uomo cacciatore sovvertì l'ordine instaurato sin ad allora e la predonimanza della donna venne superata da quella dell'uomo che si vantava della sua forza, delle sue conquiste, del suo coraggio virile e inventa leggende per sostenere la sua superiorità (l'esempio più conosciuto è quello della leggenda di Adamo ed Eva).

Circa 2700 anni a.c. avvennero dei cambiamenti importanti nella vita sociale. La maggioranza delle persone sparse sul promontorio sentì la necessità di abbandonare i villaggi e di riunirsi in un agglomerato più grande, la città. Questo bisogno della città fu dato dal riunire in poco spazio , e perciò subito disponibili, tutti i mestieri e le azioni necessarie alle nuove esigenze di progresso insite nell'uomo. Così il minatore, il barcaiolo, il pescatore,l'artigiano etc. sotto la guida del cacciatore,ormai capo indiscusso per le sue qualità e per il rispetto che incuteva , iniziano un altro capitolo importante della storia. Nel golfo di Baratti, presso il mare e nella collina che lo sovrasta si costruì la prima città del promontorio. Era costituita solo da un agglomerato di capanne e da un luogo principale di riunione, la cima della collina, dove in un grande spiazzo che dominava il mare da tutti i lati vi era una rustica capanna più grande e più bella delle altre. Li si adoravano i nuovi Dei, che avevano eclissato quelli della famiglia e che sopravvissero solo nell'ambito familiare come protetori personali. I nuovi Dei inspirati alle manifestazioni spettacolari della natura come il Sole, la Luna, le acque erano figura di quella vitalità e forza che ispiravano i capi cacciatori.

Il capo caccciatore divebuto condottiero e signore della città impose un nuovo modo di vita. Soffocò le libertà, la cooperazione anima del villaggio , subordinando tutte le azioni per il suo servizio e per la sua gloria. Il soldato a difesa dell'ordine costituito fu la sua prima creazione, poi venne il Sacerdote e i funzionari e con la forza e il ricatto relegò l'agricoltore da un ruolo predonimante all'ultimo posto, e così accadde per le altre categorie che lo precedevano nella scala sociale che si andava instaurando. In questa trasformazione ebbe una parte importante la religione grazie all'aiuto della casta sacerdotale il cacciatore divenuto "condottiero" e "Re" ottenne così anche l'aiuto del cielo per tutte le sue azioni e malefatte.

I sacerdoti sfruttarono il timore dell'uomo per l'aldilà, per la magia e il lro sapere sui fenomeni naturali e dello spazio e così poterono controllare e rendere "schiavi" i cittadini. Accanto ai sacerdoti nacquero i medici e i maghi, tutti in appoggio al Re che in contraccambio assicurò loro una vita agiata. La parola del Re era legge sostenuta dai militari. Il Re aveva il potere di confiscare, uccidere e distruggere.

Inquesto periodo apparvero sul promontorio i "Liguri" un popolo esclusivamentecacciatore che proveniva dal centro Europa e si installarono oltre che qui anche in 2/3 dellItalia. Altri popoli si mescolarono ai Liguri e tra questi verso il 1000 a.c. apparvero gli "Umbri" che presero la supremazia e la mantennero per un buon periodo di tempo. La caratteristica principale degli Umbri che era che ogni città composta dallo stesso ceppo di individui con le stesse abitudinie usanze era autonoma e manteneva verso le città vicine solo rapporti di commercio e scambio culturale. (il federalismo). I re che dominarono in questo perdiodo sia la città posta in Baratti sia le altre città vicine ebbere l'idea di inventare la guerra per poter avere sempre più risorse a disposizione e tutte le ricchezze del vicino. Anche la schiavitù ebbe in questo periodo uno sviluppo incredibile. Gli schiavi erano addetti ai lavori più umili e contribuivano ad aumentare il reddito della città. Il popolo ben volentieri seguiva il suo re giacchè gli schiavi eliminavano i lavori più faticosi e inoltre lo sostituivano nei sacrifici agli dei, fungendo da capri espiatori allorchè le calamità naturali, considerate maledizioni degli dei si abbattevano sul territorio. La nascita della città come istituzione, sia nel promontorio come in ogni altra parte del mondo portò anche dei benefici per lo sviluppo dei popoli.

Si intensificarono gli scambi e i rapporti di commercio in tutto il mondo allora conosciuto (Europa, Asia e Asia Minore) e ciò portò ad un evoluzione del linguaggio, linguaggio che oggi viene conosciuto come "l'indoeuopeo". Questo linguaggio fu il prodotto della civiltà del latte, del grano, della ceramica e del tessuto; del cavallo e della ruota, del rame e del bronzo e della divisione delle classi. L'indoeuropeo si diffuse ovunque su grandi strade con stazioni di sosta che avevano il nome di "Tule". Ma poco dopo l'acquisita unità economica europea si spezzò a causa della concorrenza, dei separatismi e delle contraddizioni che portarono all'evoluzione separata dei linguaggi come nella famosa "torre di babele " della Bibbia. --

Fine terza puntata