Politiche Giovanili a Piombino

I giovani in questa città sono vissuti sempre ai margini, è stato solo loro concesso qualche attenzione con il "Centro giovani" ,osteggiato poi aperto ma tenuto "frenato" rispetto agli scopi e agli usi che doveva avere e infine "chiuso" con la promessa che riaprirà, come diceva il nostro amato Ettore Petrolini

"Più grande e più bello che Pria! " .

Le esigenze dei giovani variano, come variano le loro età, la loro cultura ,i loro microambienti e le mode e certo è difficile promuovere una "politica" su misura. Ma una città di Adulti "consapevoli" che i giovani saranno gli adulti del futuro non può tirarsi indietro e deve trovare delle soluzioni "immediate" che potranno anche essere riviste ma che saranno una solida partenza per eliminare quell'emarginazione sociale che vige da decenni, anzi da sempre!.

Allora come Associazione Dei Lettori proponiamo alcune linee d'intervento ,ricavate da nostre esperienze e da alcuni libri e video che trattano di questo problema , perché anche in campo nazionale non si sta tanto meglio, però esperienze d'intervento ce ne sono e conoscerle non può che giovare a trovare la migliore soluzione possibile.

Prima di tutto la creazione di un assessorato che si dedichi "solo" alle politiche giovanili .

Poi si attivi per fasce d'età, perché sappiamo bene che giovani di 15, 18, 21, e ormai 30 anni non hanno le solite esigenze e aspettative.

Per la fascia dai 15 ai 21/24 dovrebbero essere svolte delle indagini e studi per avere una "mappa" della situazione coinvolgendo in questo gli stessi giovani e non delegando ai soli "tecnici diplomati" che molte volte si sono scordati di essere stati giovani o di esserlo ancora. Formare degli Educatori qualificati tra i giovani o di spirito giovane per intraprendere insieme un cammino "ludico-formativo". Reperire locali in vari punti della città che e possano servire da punto di ritrovo dei vari gruppi cosiddetti "informali" (cioè quelli che stanno insieme senza alcuno scopo o idea precisa .Per i gruppi cosiddetti "formali" (che sono quelli che si coagulano intorno alle associazioni sportive, religiose o di vario genere ma tutti con uno scopo di fondo) il problema del punto di ritrovo non si pone. Naturalmente questi locali saranno aperti anche ai gruppi "formali" in modo da avere un interscambio di esperienze e perché per sua natura il giovane è incostante e oggi si impegna in gruppo e domani ci ripensa... e si vuole sentire libero .Cosicchè chi oggi è formale domani e informale e viceversa.

In questi , locali saranno disponibili come dicevano sopra degli Educatori qualificati che svolgeranno il compito di animatori senza sopraffare la natura e i sentimenti dei giovani. Interviste fatte a dei gruppi giovanili della provincia di Modena (di cui abbiamo il video che possiamo volentieri far visionare a chiunque ce lo chieda intitolato "Cari Amici Cari Educatori") possiamo constatare che i giovani hanno bisogno di un "Educatore - Animatore" per confidarsi, per essere aiutati a realizzarsi per attuare i loro sogni per delegare a lui la parte burocratica che deve essere svolta per attualizzare un percorso, una festa, una manifestazione per es: Se i giovani vogliono far un concerto in piazza non si devono preoccupare di svolgere pratiche burocratiche con i comuni, con la SIAE ecc. , loro devono solo pensare a suonare al resto pensa l'educatore. Oppure i giovani vogliono far una fanzine o un giornalino, c'è chi gli procura, la carta, la fotocopiatrice, i permessi ecc, Insomma un via libera alle iniziative che aiuta i giovani a impegnarsi e a realizzarsi secondo i propri desideri e capacità. E poi le cose da fare no si esauriscono certo qui. Per i giovani invece dai 24 ai 30 che soprattutto hanno problemi di lavoro l'assessorato ai giovani svolgerà la solita mappatura come per gli altri ma poi svolgerà anche un indagine di mercato tramite le associazione di categoria dei commercianti, artigiani, sindacalisti, industriali, e la confronterà con la prima indagine per constatare le possibilità di lavoro sul territorio. Inoltre svolgerà un altra indagine sui possibili lavori o sulle gravi mancanze del mercato, sia distributive che di produzione. Allora si potrà intervenire aiutando i giovani a coprire questi spazi di mercato, tronvandogli i finanziamenti e le agevolazioni del caso. Un esempio per tutti la distribuzione del libro in Italia è pessima, sia per l'enorme numero di volumi sia per la mancanza di distributori . Molti piccoli editori sono costretti alfine a chiudere non perché non hanno i libri, ma perché non sanno come distribuirli ! Si dice gli italiani leggono poco , per forza non trovano i libri ! E questo ce lo dice anche un inchiesta pubblicata di recente sul giornale della libreria a cura di un grosso distributore straniero, infatti su 10 clienti che entrano in libreria 7 ne escono senza aver trovato il libro e poi colmo dei colmi i librari non riescono nemmeno a ordinarli perché i grossisti ne sono sprovvisti oppure come fanno i grossi i editori non evadono gli ordini perché andare in quel magazzino laggiù comporta più spese che venderlo !

E come in questo settore così è per il software, per i video, per l'informatica e chi più ne ha ne metta.

Allora forza al lavoro sig., politici !

Enrico Beni

Bibliografia:

Ansaloni S. Baraldi c. :GRUPPI GIOVANILI E INTERVENTO SOCIALE + VIDEOCASSETTA pp. 333 ed. Franco Angeli

1996 lire 48.000

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