EMANUELA ZURLI

LA RESA

-Amara cronaca dell'inviata di un librario-

I

Il libro uscito per le edizioni Sonda ben 4 anni fa è passato come una meteora nel mondo librario , pochi se sono accorti e forse gli editori e la Scuola per Librai hanno pregato perché nessuno se ne accorgesse. Così è stato fino ad oggi!.

Il libro è un accusa appassionata con cifre documenti resoconti contro i nemici dei librai ;anche loro hanno il loro fratello Caino ; gli "Editori". Gli Editori vedono i librai come la causa di tutti i loro guai, oltrechè i gonzi a cui rifilare tutta la carta straccia che riescono a stampare (salvo qualche eccezione). Carta straccia che fanno pagare cara e che i più grossi riescono a farsela pagare due volte , una dal libraio e un'altra dallo stato con la famosa legge sull'editoria (riservata solo ai grandi editori possessori di giornali e riviste) che rimborsa le perdite e che nessuno; nonstante la volontà espressa da Veltroni quando era Ministro della cultura ; ha mai avuto il coraggio di abolire !

Ma torniamo a Emanuela Zurli , il suo libro resterà come pietra miliare per tutti coloro che vorranno mettere mano alla riforma della legge sull'editoria e a coloro che vorranno dare alle librerie quella dignità di "beni culturali" che assegnò per legge il compianto Spadolini. Certe situazioni descritte nel libro sembrano incredibili, ma il mio amico librario che le vive vi dice che è "tutto vero" e se lo dice un libraio !. A esempio ve ne estrapoliamo dal libro due da porre alla v/s attenzione e imparziale giudizio.

-: " Eh si era un vero proprio scontro quello in atto tra librai e grandi editori. Peccato però che fosse quasi sempre ad armi impari e che i primi ad arrendersi fossero i librai: e proprio sulla questione generale delle rese.La situazione mi si sarebbe chiarita definitivamente di lì a pochi mesi...Quando i librai denunciavano le rese come effetto della sovrapproduzione, i grandi editori rispondevano che dipendeva dai loro ordini sbagliati ... All'accusa dei librai di voler mantenere il sistema delle rese per inondare le librerie di novità occupando spazio ai concorrenti i grandi editori replicavano che le rese erano loro utili per tenere i libri senza pagarli per lunghissimi periodi. I librai allora, osservavano che non solo pagavano i libri venduti ma addirittura andavano in perdita,per gli interessi passivi (almeno 5%) che si accumulavano tra il pagamento delle merce e il ricevimento della nota di accredito per quella rispedita resa. I grandi editori a quel punto ribattevano che i librai facevano conti a modo loro ...E così ricominciava , in un groviglio di accuse e contraccuse di cui non si intravedeva alcuna fine ma solo tante tante rese ":- pag 54.

L'altro è una parziale trascrizione di una lezione alla "Scuola per Librai " argomento della lezione: redditività lorda, redditività operativa margine lordo % media monte merci linea R.I.I.,RI.a,R.o.s.,Co.s. e così via sino alla fine ! -:"..Ideale è quella libreria che ha esposti molti titoli , in una sola copia e può immediatamente rifornirsi di quella venduta tramite posta pneumatica ( !! ma dove esiste tale sistema forse solo a New York ! n.d.r.). Le equazioni ad ogni buon conto tornano presto a farsi vive:

REDDITIVITÀ' DELLO SPAZIO (R.S.) (comporta l'assegnazione corretta degli spazi ai singoli prodotti)

R.S =VENDITE/MMmedio(pv)* Marg.l:Tot/m.lineari (pv)= Prezzo di vendita MM = monte merci

Alla classe imbambolata viene subito chiarito; se a parità di condizioni di spazio, viene aumentato il monte merci, si ottiene un redditività inferiore. Detto altrimenti: maggiore è la permanenza del libro sullo scaffale minore è la sua redditività media. In parole ancora più povere ; i due centimetri occupati dal libro che non vende sono buttati. Conclusione disfarsi al più presto di quel libro ed occupare lo spazio libero CON UNO CHE RUOTI COME SI DEVE !.":- Ecco perché gli scrittori che non trovano i loro libri in libreria si sentiranno rispondere dal libraio ormai diplomato alla "Scuola per librai U.E. Mauri"

-:"Semplice perché evidentemente sono poco richiesti e tenerli, quindi , costa . Dalla vendita di un libro che ad esempio ha il prezzo di copertina di 30.000 lire , il libraio ricava, poniamo un margine di contribuzione lordo di 10.000 lire; a quest'ultima cifra, poi vanno sottratti i costi di gestione. Se però quel libro viene venduto dopo un anno alle 10.000 lire vanno sottratti anche i tassi d'interesse, dal momento che il denaro versato per quel libro è stato reinvestito.Alla fine dell'anno dunque , l'incasso si è ridotto a circa 9000 lire...!";-ù

"rien ne va plus!"

Non vi resta che leggere i libro e tra una risata amara e l'altra, forse, avrete più chiaro come mai i libri oggi si trovano meno di prima e come la nuova economia sta facendo scomparire i veri librai, salvo qualche eccezione.

Ciao da un libraio di una volta.!

Francesco